Carte di credito clonate, 9 arresti (c'è anche il presidente Anmil) e un ricercato

TERAMO – Dieci ordinanze di custodia cautelare nei confronti di altrettante persone residenti nel Teramano sono state eseguite nel corso della prime ore dell’alba dagli agenti della squadra mobile della questura di Teramo in collaborazione con i colleghi della sezione di polizia postale e delle telecomunicazioni. Gli arresti arrivano a conclusione di una lunga e compessa indagine che ha portato a individuare e bloccare un vasto traffico di codici segreti di bancomat e carte di credito illecitamente ‘carpiti’ a cittadini statunitensi, australiani e indiani. che venivano utilizzati per clonare e utilizzare fraudolentemente le tessere magnetiche di cittadini, che si accorgevano soltanto dopo la truffa di essere stati derubati dei propri risparmi.

L’elicottero della Polizia ha svegliato la città all’alba. Gli agenti di polizia, supportati dall’intervento di un elicottero del Reparto volo di Pescara che ha volteggiato a lungo alle prime luci dell’alba sulla città, hanno operato sul capoluogo e lungo la costa, in particolare ad Alba Adriatica dove aveva "sede stabile" l’organizzazione criminale oltre che a Teramo e Colonnella, con diramazioni in altre regioni italiane. Il sodalizio criminale, grazie a contatti in Pakistan gestiti da uno degli indagati, procurava i codici che clonati venivano divulgati agli altri affiliati i quali liutilizzavano per acquistare articoli di ogni genere,specie elettrodomestici e capi di abbigliamento firmati per poi rivenderli in parte a prezzi vantaggiosi a privati. Gli arrestati sono sette teramani e tre stranieri.

Tra gli arrestati c’è anche il presidente regionale Anmil. I particolari dell’operazione sono stati illustrati stamattina nel corso di una conferenza stampa in questura dal capo della squadra mobile teramana, Gennaro Capasso. In carcere sono finiti il pakistano 30enne Adeel Farooq e Fabio Romolo, 36enne gestore di un night. Ai domiciliari, su decisione del gip, sono finiti Nicola Marcozzi, 65enne teramano, presidente regionale dell’Anmil, l’Associazione nazionale mutilati e invalidi sul lavoro (ma che non è coinvolto in virtù di questo ruolo ma personalmente), gli imprenditori Carlo Bruni, 50 anni, Mauro Bottini, di 49 e Graziano Vagnoni, di 45, oltre a Franco Di Nicola, 42enne, al romeno 30enne Marcu Malain, disoccupato e alla cittadina moldava Alona Osipova, 34enne senza lavoro. Sono in corso le ricerche di un altro soggetto coinvolto nella vicenda, destinatario di provvedimento di arresto domiciliare. Il danno economico ai vari circuiti bancari è stimabile in oltre 500mila euro.